Gianni Bianchi

Dimensioni :

Dimensioni :

Dimensioni :

Dimensioni :

Dimensioni :

Dimensioni :

Gianni Bianchi fonte naturale di ispirazione per le magnifiche scene paesaggistiche, sono da sempre le luci terse dei monti o le luci brillanti delle marine o le atmosfere più morbide di città d’acqua come Pavia e Venezia. Le linee di una formazione tecnica tradizionale sono chiare, ma è altrettanto chiaro che i risultati non si rifanno a questa o a quella scuola quanto ad una leggenda in versi. Egli esprime, sotto l’apparenza di una gestualità meccanica per l’immediatezza del trasferimento sulla tela delle sue sensazioni, una folgorazione artistica: risveglio poetico che sublima nell’urgenza dell’espressione una lunga e profonda stratificazione di ricerche sulle tecniche della rappresentazione pittorica. La continua purificazione della tavolozza, attraverso vari paesaggi sperimentali, ha portato oggi il Bianchi ad esaltare in rugiade di luce i fragranti accostamenti di colore. Qualcosa di vicino al meglio della pittura chiarista di Adriano Spilimbergo; inteso solo come paragone di pretesa didattica, poichè il maggior merito del nostro artista è proprio di essere solo e inconfondibilmente se stesso. Per mezzo di colori intensi e toni smorzati, intessuti nella più sciolta fluidità lineare, Gianni Bianchi risponde oggi in sincronia con i capricciosi giochi di luce che animano l’apparente staticità del paesaggio: in una nuova distensione naturalistica sembra dilatare e moltiplicare le indicazioni spirituali del teatro della natura in una dinamica di forme e colori-luce che nascono dal cuore stesso del paesaggio e poggiano sugli echi risonanti di una percezione della realtà poeticamente sentita.